Interviste Cinema

Cowboys & Aliens - la nostra intervista a Jon Favreau

Arriva venerdì 14 ottobre nelle nostre sale Cowboys & Aliens, il western fantascientifico con Daniel Craig, Harrion Ford e Olivia Wilde. Per l'occasione vi proponiamo una nostra intervista al regista del film Jon Favreau.

Cowboys & Aliens - la nostra intervista a Jon Favreau

Cowboys & Aliens - la nostra intervista a Jon Favreau


Arriva venerdì 14 ottobre nelle nostre sale Cowboys & Aliens, il western fantascientifico con Daniel Craig, Harrison Ford e Olivia Wilde. Per l'occasione vi proponiamo una nostra intervista al regista del film Jon Favreau.

Domanda: Innanzitutto devi ammettere che è un'idea folle.

Jon Favreau
È vero.

Domanda: Come è stato realizzare questo incrocio tra due generi come il western e la fantascienza?

Jon Favreau
Per me è stata un'opportunità per realizzare due generi che amo e rispetto molto e vedere se potevo lavorare secondo le regole di entrambi mentre li mescolavo. È stato un modo per portare le loro tradizioni nel 21° secolo. Il western è un genere al quale non solo io ma anche Steven Spielberg, Ron Howard, Daniel Craig e Harrison Ford, volevamo tutti lavorare. Questa è stata un’opportunità per renderlo più moderno, nuovo ed originale.

Domanda: Per cambiare qualcosa sia nel cinema che in altri campi, bisogna provocare una rottura, mentre Hollywood tende a ripetersi continuamente. Forse questo film sarà una pietra miliare, una sorta di legame tra i film degli anni 80 e 90 e qualcosa di nuovo.


Jon Favreau
Sì. Non sai mai quale sarà un film importante, puoi solo fare ciò che ti ispira. Dopo aver realizzato Iron Man e Iron Man 2 e vedendo tutti quei film di Hollywood che sembrano fatti con lo stesso stampino, film di supereroi o rifacimenti o sequel, questa è stata l'occasione per rompere quello stampino. Con la combinazione di questi due generi, è come uno chef che mescola due cucine tradizionali, alcune volte funziona, anche con la musica, puoi prendere il rock ed il rap, mettere insieme due canzoni e farne una migliore, è questo che mi ha intrigato.

Domanda: Parliamo della creazione di questo mondo, queste creature, perché nei film di genere, ultimamente, sembra che due creature uscite da Harry Potter e, non so, da Cloverfield siano uguali. Non c'è molta originalità.

Jon Favreau
È molto difficile fare qualcosa di originale in questo senso, devi anche tenere conto della tradizione degli alieni, perché ce ne sono di molti tipi, c'è quello gentile con la testa e gli occhi grandi, come in Paul o Incontri ravvicinati del terzo tipo, poi c'è l’alieno di Alien di Ridley Scott o di Predator, una creatura imponente non solo a livello tecnologico ma un mostro che può soggiogare un essere umano anche fisicamente. Per questo la progettazione delle creature è stato un aspetto fondamentale, volevamo qualcosa di terrificante ma anche di originale. In questo Steven Spielberg è stato molto d'aiuto nel processo della creazione degli alieni, è stato coinvolto per la maggior parte di loro, ci ha aiutato a trovare il modo per realizzare qualcosa che venisse bene nella luce diurna del deserto, un dettaglio che era molto importante.

Domanda: Molti attori come Harrison Ford o Daniel Craig ci hanno detto che la prima volta che hanno letto la sceneggiatura non sapevano se era una commedia, uno scherzo o un film serio. Si è detto tanto al riguardo prima e dopo il Comic-Con di San Diego, cosa ne pensi, cosa deve aspettarsi il pubblico?


Jon Favreau
Penso che la cosa bella è che da una parte il pubblico si aspetta molto dal titolo Cowboys & Aliens. Però oltre a questo ci sono tante diverse interpretazioni. La cosa che mi piace di più è quando la gente va a vedere qualcosa senza sapere cosa aspettarsi e capiscono solo guardando il film. Capisco però che le persone vogliono decidere cosa guardare allora perché sappiano cosa stanno per vedere posso dire che abbiamo preso il western e lo abbiamo interpretato in modo molto tradizionale, la stessa cosa l'abbiamo fatta con la parte degli alieni. È la combinazione di questi due generi che tira fuori l'assurdità, lo humour, l'eccitazione e l'originalità. Il nostro obiettivo non era quello di rendere divertente o ridicolo il western ma di rispettarne la tradizione, sia a livello emotivo che narrativo, poi quando arrivano gli alieni allora tutto si trasforma in qualcosa di strano.

Domanda: Cosa mi dice della scelta di un'icona come Harrison Ford? Lui ha recitato in così tanti film americani classici ma solo in uno o due film western, ha forse scelto di utilizzare questa icona in modo non tradizionale?

Jon Favreau
Sì, però se pensi ai personaggi che ha interpretato, sebbene abbia fatto un solo western, una commedia girata tanti anni fa (Scusi dov'è il West nel 1979 n.d.r.) Hans Solo era un pistolero, Indiana Jones era un cowboy. Anche il personaggio di Deckard in Blade Runner, l'idea del personaggio poliziotto/investigatore da film noir viene dalla tradizione western, perciò anche se lui non rappresenta la classica figura western, è sicuramente un cowboy.

Domanda: Sembra che tutti i generi derivino dal western nei film americani.

Jon Favreau
Sì, sicuramente i film che ha fatto lui.

Domanda: Da un punto vista visivo, perché anche in questo il film è diverso, abbiamo la parte degli alieni che è molto scura affiancata al cinemascope brillante delle parti western più tradizionali. Come se fossero due film diversi. Come hai affrontato tutto questo?

Jon Favreau
Abbiamo cercato di trovare dei punti di fusione, gli obiettivi anamorfici sono uno degli elementi che i due generi hanno in comune. Il momento in cui arrivano gli invasori, che siano i banditi de I magnifici sette o quelli de I sette samurai, o i cowboy che scendono dalla collina per sconvolgere la popolazione pacifica di un piccolo villaggio ai confini con una terra selvaggia. Estendendo la terra selvaggia fino allo spazio abbiamo mantenuto viva quella metafora. Quando gli alieni attaccano non sembra tanto diverso dall’arrivo dei cowboy con le torce poco prima. Abbiamo cercato di mantenere lo stesso stile, le stesse dimensioni, lo stesso tipo di azione anche se ci sono gli alieni. Abbiamo cercato di riflettere lo stile e la grandezza di un grande film western degli anni 50, non volevamo abbandonare il western con l'arrivo degli alieni.

Domanda: Le piacerebbe lavorare ancora come attore? Perché non ha interpretato un piccolo ruolo in questo western? Ogni attore sogna di fare un western.

Jon Favreau
Sì, avrei dovuto. La cosa più importante era l'autenticità, io sono un ragazzo di New York che non è certo cresciuto tra i cavalli. Se avessi dovuto interpretare un ruolo in questo film avrebbe significato mettere il mio ego prima del film, per questo ho deciso di non fare l'attore per dare più enfasi al film.

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