Come pecore in mezzo ai lupi: la nostra intervista alla regista e al cast
Come pecore in mezzo ai lupi, al cinema dal 13 luglio, è un cupo e livido crime, debutto registico di Lyda Patitucci, da anni dietro le sequenze d'azione dei film prodotti da Groenlandia, con protagonisti Isabella Ragonese e Andrea Arcangeli. La nostra intervista.

Veloce come il vento, gli ultimi due film della trilogia di Smetto quando voglio, Il primo re, Vostro onore... dietro le scene action dei film e delle serie in questione, la cosiddetta seconda unità, c'è una donna, Lyda Patitucci, che esordisce finalmente alla regia cinematografica con un interessante crime. Come pecore in mezzo ai lupi, al cinema con Fandango dal 13 luglio. E che abbia stoffa da vendere lo si vede dalla cura di una messinscena studiata e coerente con la sceneggiatura (di Filippo Gravino) e dal lavoro con gli attori, la sempre ottima Isabella Ragonese in un ruolo doloroso e durissimo e l'emergente e bravissimo Andrea Arcangeli, nel film due fratelli dal lato opposto della legge. Se la storia ha qualche ingenuità di troppo, la regia e ma recitazione elevano questo prodotto di genere sopra la media e vi consigliamo per questo di vederlo. All'estero, come abbiamo detto a Patitucci, ci sono molte donne che dirigono action, crime e horror. In Italia, paese che è ben lungi dall'ottenere la parità di genere in qualsiasi settore, con l'unica eccezione di Francesca Comencini, grazie a Gomorra - La serie e Django, non sono molte le registe che riescono a dirigere film tradizionalmente considerati da uomini. Ci ha fatto molto piacere incontrare Lyda Patitucci, Isabella Ragonese e Andrea Arcangeli, per questa breve conversazione.
Come pecore in mezzo ai lupi: la trama
Vera (Isabella Ragonese) è un’agente di polizia sotto copertura, infiltrata in una banda di feroci criminali serbi. Suo fratello minore, Bruno (Andrea Arcangeli), ha da sempre problemi con la legge e era lo ritrova coinvolto proprio in una rapina pericolosa con le persone che sta cercando di incastrare. Bruno, da poco uscito di prigione, si è trovato immischiato in questa brutta storia perché pensa di poter dare una vita dignitosa a sua figlia Marta (Carolina Michelangeli), affidata a una madre irresponsabile e alcolizzata. Questa situazione estrema, che riavvicina Vera e Bruno, mette in evidenza il conflitto tra i sentimenti che provano e i loro rispettivi ruoli. I due dovranno confrontarsi con un passato irrisolto fatto di dolori e segreti che ostacolerà il raggiungimento dei loro obiettivi.