Cetto c'è, senzadubbiamente: le nostre interviste ad Antonio Albanese, Giulio Manfredonia e al resto del cast
Manca soltanto un giorno all'uscita in sala nel film: inganniamo l'attesa ascoltando coloro che lo hanno reso possibile.
Per presentare Cetto c'è, senzadubbiamente, Antonio Albanese è venuto a Roma accompagnato dal regista Giulio Manfredonia (che ha diretto anche Quaunquemente e Tutto tutto niente niente) e a buona parte del cast. Con lui c'erano Lorenza Indovina (che interpreta la sua prima moglie Carmen), Catherina Shulha (che impersona la sua seconda moglie, la tedesca Petra), Nicola Rignanese (braccio destro e factotum di Cetto) e Gianfelice Imparato (che fa la parte del furbo e compito aristocratico Venanzio). Con questa simpatica combriccola, o pool di talenti, abbiamo parlato del mondo di oggi in cui Cetto La Qualunque forse non è il male minore e dell'energia che si può ritrovare soprattutto nella comicità. Ogni collaboratore di Albanese ci ha tenuto a esprimere la propria ammirazione per l'inventore del truffaldino imprenditore calabrese, che dal canto suo ci ha spiegato innanzitutto il perché della scelta della monarchia.
Cetto c'è, senzadubbiamente arriva nelle sale italiane il 21 ottobre con Vision Distribution e ci trascina in un universo favolistico in cui le trombe squillano, le posate d'argento con cui mangiare sono almeno sei e si cacciano ancora le povere volpi.