Interviste Cinema

Babbo Natale non viene da Nord: Maurizio Casagrande presenta il suo film "love budget"

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La commedia con Annalisa e Giampaolo Morelli è in sala dal 26 novembre.

Babbo Natale non viene da Nord: Maurizio Casagrande presenta il suo film "love budget"

Nasce da un rinnovato stupore per il lato meraviglioso, magico e fiabesco della vita Babbo Natale non viene da Nord, una commedia salernitana anziché napoletana che riporta dietro alla macchina da presa Maurizio Casagrande tre anni dopo Una donna per la vita. L’ex batterista e compagno di set e palcoscenico di Vincenzo Salemme si lascia stavolta affiancare dalla cantautrice Annalisa, si ritaglia il ruolo di "prestidigitatore" e – senza mai perdere di vista l’obiettivo di fare un film per tutti – inventa temporanee amnesie, inseguimenti, equivoci e situazioni buffe. Ad accompagnarlo in questa sua avventura sono anche Maria Grazia Cucinotta , Angelo Orlando, Michela Miconi e – nella parte di Padre Tommaso – l’ex Ispettore Coliandro Giampaolo Morelli.
Naturalmente c’erano tutti alla conferenza stampa romana del film, che arriva in sala domani distribuito da Draka Distribution.

A fare gli onori di casa, precedendo le domande dei giornalisti, è stato un super entusiasta Maurizio Casagrande, che ha detto: " Babbo Natale non viene da Nord è un film low budget che si è trasformato in un film love budget perché abbiamo tutti messo il cuore in quest’impresa, soprattutto io che ho fatto il capitano della nave. Aldilà delle pecche che ognuno di voi potrà trovare, questo è un film che, in un momento in cui la comicità fa sempre più spesso rima con volgarità, grevità e meccanismi eccessivamente forti per scatenare la risata, cerca di suscitare il divertimento con la delicatezza: ecco, se c’è una chiave di lettura per Babbo Natale non viene da Nord, è la delicatezza".

Per i suoi attori il regista ha avuto solo parole di lode, dicendo che ognuno di loro è stato grande a prescindere dall’importanza del ruolo interpretato: "Questo film è fatto da persone molto brave. Ho scelto Giampaolo Morelli perché ho capito che non potevo essere io il bello del film. All’inizio così mi sembrava, poi mi sono guardato allo specchio e ho capito che non era il caso, così ho chiamato Giampaolo, che mi è stato di grande aiuto in tanti momenti. Il suo Padre Tommaso rappresenta la parte morale del film".

Morelli, che fa la parte di un sacerdote che accoglie il prestigiatore in casa propria nel momento in cui questo perde la memoria, non poteva non accettare la proposta di Maurizio Casagrande, un attore che ama da tempo immemore: "A Napoli, quando Maurizio faceva teatro con Vincenzo Salemme e Carlo Buccirosso, li consideravo dei miti. Ricordo che ero un bambino quando li vedevo sul palcoscenico, ero piccolino, mi portavano mamma e papà, all’epoca già desideravo fare l’attore, guardavo Maurizio e sognavo di trovarmi lì con lui e gli altri e di partecipare a quei battibecchi, quindi con questo film ho realizzato un mio grande sogno. Ho letto la sceneggiatura di getto, l’ho trovata scorrevolissima, era piena di poesia, di calore, mi piaceva questo sacerdote che un tempo era stato uno scugnizzo, un orfanello, mi piaceva il suo essere sbrigativo, brusco, mi commuoveva il suo rapporto con i bambini".

La parte più spassosa di Babbo Natale non viene da Nord sono proprio i battibecchi di cui parla Morelli, nella fattispecie i duetti fra Padre Tommaso e il Babbo Natale di Casagrande.
"Nel film" – ha spiegato il regista – "ci sono dei momenti di comicità con Giampaolo che nascono dal rapporto fra noi due. Il teatro napoletano è tutto nel rapporto fra comico e spalla, che spesso si scambiano i ruoli. Era così che facevano Totò e Peppino, le battute che dicevano facevano ridere perché erano loro a pronunciarle. E’ un gioco che conosco bene perché ci sguazzo dentro da 32, 33 anni. A volte questo meccanismo così privato e familiare per noi napoletani non risulta esportabile, non viene tradotto per sensibilità comiche diverse dalla nostra. Io con questo film ho provato a invertire questa tendenza".

Con tante brave e giovani attrici in giro, la scelta di Annalisa per la parte della figlia del protagonista potrebbe sembrare curiosa. Invece, per Maurizio Casagrande ha sempre avuto perfettamente senso: "Voglio dirvi una cosa che ho detto subito anche alla mia attrice: Annalisa somiglia mostruosamente a mia sorella quando eravamo piccolini. Appena l’ho vista, ho sentito subito un’aria di famiglia: i suoi occhioni, il suo visino delicato, una certa dolcezza che non perde nemmeno quando è arrabbiata. C’era bisogno nel film di una ragazza giovane, e lei è molto giovane, fresca. Mi serviva inoltre una brava cantante, e lei ha un talento straordinario. Infine volevo una persona simpatica. Quando mi sono messo in testa di arrivare ad Annalisa, ero spaventato perché passare attraverso i canali ufficiali è sempre complicato. Sono riuscito a contattarla direttamente, abbiamo fatto una chiacchierata di un’ora in cui le ho parlato con grande passione del film. Lei si è divertita subito. Mi è sembrato che la differenza di dialetto fra me e lei abbia funzionato, all’inizio avevo dei dubbi, poi ho pensato al mio amico Nando Paone che ha una figlia che sta a Carpi e parla con un accento completamente diverso dal suo".

Nonostante sia un’artista famosa, durante la conferenza stampa Annalisa ha atteso timidamente e tranquillamente il proprio turno per parlare, perché voleva che la star della giornata fosse il regista che l’ha diretta e che si è sentita in dovere di ringraziare: "Sono felicissima che Maurizio mi abbia coinvolto in quest’avventura, che rappresenta per me un’esperienza completamente nuova. Con Babbo Natale non viene da Nord ho avuto l’opportunità di far vedere una mia parte che solitamente rimane ben nascosta: la mia anima autoironica. Siccome sono una persona che prende le cose molto sul serio, la gente pensa che io sia sempre seria. Non è così. Facendo questo film, mi sono divertita tantissimo, e poi anche io ci ho messo il cuore. Spero di vedere dei sorrisi, secondo me la cosa più importante e più bella del film è che porta il sorriso e lo porta con leggerezza ed eleganza intrise di bei valori".

Chi teme che il cinema possa sottrarre Annalisa alla musica può dormire sonni tranquilli, perché la cantante non abbandonerà mai il suo primo amore: "Al momento non parlerei di carriera parallela. Quest’esperienza mi ha arricchito, sicuramente la ragione per cui ho accettato la proposta di Maurizio è molto legata alla mia storia personale. India sono io a 20 anni, ero esattamente così, quindi non mi sono dovuta sforzare. Se di nuovo dovessi trovare tutti gli ingredienti giusti nel momento giusto, farei un altro film, insomma mai dire mai, però il mio destino sono le note".

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