Addio fottuti musi verdi: La fantascienza raccontata dai The Jackal
I comici del web si cimentano con il cinema.
In condivisione con Alice nella città, oggi la Festa di Roma ha proposto uno dei suoi film italiani più attesi, Addio fottuti musi verdi, esordio alla regia dei The Jackal, sodalizio che da anni ottiene successo su YouTube con le web series Gay ingenui, Gli effetti di Gomorra sulla gente e altre. Molto seri e riflessivi nel riportare il lavoro svolto per realizzare il film, “pallosi” li ha definiti ironicamente il loro produttore Riccardo Tozzi. Cinefili amanti del genere, come si capisce dalle continue citazioni di quel minestrone di sci-fi che è il loro film; sempre in salsa napoletana, però.
The Jackal sono un collettivo, e come tale li citiamo: uno per tutti, tutti per uno.
“Sentivamo l’esigenza di raccontare una storia più lunga rispetto ai video fatti sul web, che hanno loro tempi. Una storia che rispettasse il linguaggio canonico cinematografico, senza tradire quello che siamo sempre stati. Abbiamo anche fatto tv, rimanendo fedeli al nostro modo di raccontare senza tradirci, quindi spero che il nostro pubblico fedele ci segua, con alcune strizzate d’occhio a loro dedicate, ma il film è adatto anche a chi non ci conosce.”
Non solo gag, ma anche un’attenzione al sociale. Almeno questo rivendicano, “abbiamo voluto raccontare il tema del precariato, della difficoltà di trovare lavoro, specie nel nostro settore, quello della comunicazione, perché c’è ancora un filtro che impedisce di raccontare quello che vorresti. È un film molto anomalo rispetto a quello che di italiano si trova attualmente al cinema. Abbiamo creato una società di produzione napoletana, ma che degli stereotipi di quella città ha pochissimo. Niente pizza e mandolino, crediamo che la difficoltà di trovare lavoro in questo settore sia tuttora tangibile e la soluzione sia inventarsi qualcosa, un’idea e un progetto nuovo, al di là delle aspettative. Avremmo potuto fare facilmente un film su Gli effetti di Gomorra, che in molti ci hanno chiesto, invece Cattleya ci ha proposto di fare qualcosa in cui credevamo davvero: un film di fantascienza.”
C’è un film in particolare, però, che unisce i gusti non sempre sovrapponibili dei comici napoletani, amici fin da ragazzi, almeno il regista Francesco Capaldo, alias Ebbasta, Ciro Priello e Fabio Balsamo. “Independence Day è il primo film che abbiamo visto insieme alle medie, quando ci siamo conosciuti noi tre, con lo sconto del mercoledì a 5000 lire. Da lì in poi siamo sempre andati al cinema il mercoledì perché costava meno, voi non lo fate andate a vederlo a prezzo pieno. Quel film ci ha aperto gli occhi, è il blockbuster per eccellenza, la cosa più tamarra che abbiamo visto. Il secondo fa schifo, ma il primo è molto, molto bello. Poi ci siamo guardati e ci è venuta voglia di cominciare a giocare, cosa che già facevamo, l’abbiamo fatto con la fantascienza anche in Lost in Google. È stato molto bello e romantico pensare che poi vent’anni dopo siamo tornati in quel cinema del nostro paesino in questi giorni, e che lì proietteranno Addio fottuti musi verdi.”
Le radici però non sono solo legate al cinema americano di genere, come ricordano. “Abbiamo una grossa passione per la filmografia di Massimo Troisi, che incarna la fragilità del napoletano. Tra l’altro lo stesso Troisi aveva affrontato il problema dell’emigrante. Abbiamo poi una grossa cultura di blockbuster e film di genere, ma soprattutto una grande passione in particolare per le commedie di Edgar Wright: L’alba dei morti dementi, Hot Fuzz, La fine del mondo. Sono commedie che hanno la particolarità di prendere in giro il genere e il contesto, ma la storia si regge sulle sue gambe, i personaggi vivono delle dinamiche reali e non sono soltanto di servizio a delle gag. È quello che abbiamo cercato di fare; crediamo di esserci riusciti.”
Dopo aver mantenuto un velo di riserbo sul cammeo eccellente presente del film, sempre che abbiate vissuto la cosa con particolare trepidazione, ecco che la proiezione qui a Roma ha svelato il nome: si tratta di Gigi D’Alessio, come raccontano i Jackal. “L’incontro è stato molto singolare. Siamo andati a casa sua a raccontargli la storia, dovevamo dirgli quello che doveva fare, lui come prima cosa ci ha detto, ‘voi siete quelli che mi hanno preso in giro in 30 anni’. Venti secondi di silenzio e poi ci ha detto in napoletano: va bene facciamolo. Si è prestato in maniera fantastica a ironizzare su se stesso con intelligenza. Sembrava avere accanto un attore a tutti gli effetti, provava sempre la parte.”
Oltre al cantante neo melodico, nel film ci sono anche brevi apparizioni di Fortunato Cerlino e Salvatore Esposito da Gomorra la serie.
AFMV, Addio fottuti musi verdi, uscirà nei cinema il prossimo 9 novembre per 01 Distribution, in un numero roboante di copie, ben 250.